«Il licenziamento è un tabù, un brivido sociale che corre sulla schiena di tutti, perché è in gioco la perdita del posto di lavoro in un mondo ostile, statico, dove le occasioni di impiego sono scarse e dove le bocche da sfamare sono molte».
L’idea è che gli imprenditori debbono poter licenziare per poter assumere, enunciata quindici anni fa e mai apertamente smentita.
«Senza ipocrisia chi licenzia può assumere o non assumere, ma per intanto vuole licenziare»
A. Accornero, L’ultimo tabù, Bari 1999, 3.